(G.Pe.) Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa bella testimonianza di Sara Fraterrigo, direttrice del meraviglioso Parco EtnAvventura, il più alto d’Italia in Contrada Serra La Nave a quota 1700 metri sul versante sud dell’Etna, in uno straordinario e incantevole scenario naturalistico, salvato dalle fiamme di un incendio che probabilmente sarebbe stato drammatico e letale per questo fantastico pezzo di natura etnea. Le parole di Sara danno il giusto merito ai salvatori del parco.
di Sara Fraterrigo
“Sono solo dei fannulloni bravi a perder tempo e ad incassare lo stipendio a spese nostre!”. Questa è la nomea che si son fatti nel corso del tempo gli operai addetti all’antincendio boschivo … A TORTO!
Il grosso incendio, probabilmente di origine dolosa, appiccato domenica 6 giugno sul versante sud dell’Etna, si è sviluppato all’interno di una zona impervia caratterizzata dalla presenza di castagni, pini e roverella e ha mandato in fumo circa 30 ettari di boschi in area protetta. L’incendio si è spinto fin su, fino a toccare il Parco Avventura EtnAvventura, località Serra La Nave, in territorio di Ragalna.
Determinante è stato l’intervento delle squadre antincendio del distaccamento di Nicolosi e Adrano, di quegli uomini in tuta arancione coordinati dal Comando Forestale di Nicolosi che ha diretto tutte le operazioni di spegnimento dell’incendio. La loro sinergia non ha permesso alle fiamme di avanzare e distruggere non soltanto il Parco Avventura, ma anche di aggredire tutta l’area del Sito di Importanza Comunitaria. Sul posto sono intervenuti anche un Canadair e 2 elicotteri della Forestale.
Se non fosse stato per il lavoro estenuante e pericoloso delle squadre dell’antincendio boschivo sicuramente oggi il Parco Avventura non esisterebbe più e il meraviglioso contesto naturalistico di Serra La Nave sarebbe solo un cumulo di cenere con i suoi meravigliosi e longevi alberi di pino, la magia cromatica dei castagni e le tante specie animali che popolano tutta la zona, alcune delle quali a rischio estinzione. Oggi posso dire di essere stata testimone dell’importanza del ruolo di queste figure nella lotta contro gli incendi boschivi, dai coordinatori delle operazioni agli operai che in prima linea rischiano la propria vita per salvare quel patrimonio boschivo, che per mano di qualche balordo rischia di scomparire. Come si può dar fuoco alla propria Madre Terra ??
Raccontiamo solo quello che in Sicilia non va. Trovo giusto invece raccontare anche una storie bella di una Sicilia che funziona nonostante le infinite difficoltà e che ama profondamente il proprio territorio.
Tutte le foto sono di Sara Fraterrigo
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