di Antonella De Francesco

ANTONELLA

C’è un po’ di tutti noi e di tutte le coppie nel film di Alex Infascelli, tratto dal romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt , Piccoli crimini coniugali , magistralmente interpretato da Sergio Castellitto e Margherita Buy, unici due attori .  Dopo Carnage di Roman Polanski che, per la verità , a mio modesto parere, si muove ad un ritmo superiore, anche il cinema italiano affronta il tema della rivalità coniugale con un processo a porte chiuse, celebrato, per l’appunto, in una casa .

Imprecisato il luogo per la universalità di ciò che viene rappresentato, la vicenda accade in una abitazione, perché si sa, la casa dove si vive custodisce segreti, dolori e speranze, oltre che ricordi e li restituisce senza sconti quando ci si sofferma con lo sguardo più a lungo su un oggetto, una foto, una parete. In questo gioco di rimandi tra l’ambiente e i due protagonisti, si consuma una piccola guerra privata, in cui , come spesso avviene nelle coppie infelici , hanno perso entrambi !  E non c’è incipit romantico che tenga, se, a riguardare indietro, ci sono buchi affettivi inespressi e sopportati con la bottiglia a portata di mano, paure incombenti di essere traditi, voglia di tenerezze che anche il sesso più appagante non può soddisfare.

Una scena del film, con i protagonisti Margherita Buy e Sergio Castellitto (dal web)
Una scena del film, con i protagonisti Margherita Buy e Sergio Castellitto (dal web)

Ferite dentro e fuori. Lividi sul corpo e sull’anima, lasciati come impronte dell’uno sull’altro. Perché in fondo, quando si sta insieme, spesso ci si cammina “sopra” invece che “accanto”. È la parabola diffusa che accompagna tutte le coppie del mondo, con tempi e modi diversi, questo progressivo allontanarsi dell’altro e da quello che avremmo voluto, mentre restiamo schiacciati dai contrapposti desideri di mandare tutto all’aria e di non farlo. Perché tra i tanti misteri che incarna, la coppia ha in se quello della dipendenza, soprattutto in chi dei due ama di più .

È lui ( nella fattispecie lei) che prende su di sé il macigno della sopportazione, che perdona l’imperdonabile, che piange in silenzio, che vive nelle assenza di chi vorrebbe più vicino . E , alla fine, in un gioco delle parti che uomo e donna si scambiano nel film come nella vita vera, non sai più chi è la vittima e chi il carnefice, ma sai che separarli sarebbe un male peggiore.

Sembrerà artificioso questo film claustrofobico a chi pensa che l’amore è una cosa semplice, mentre renderà sullo schermo la dura verità a tutti quelli che si sono trovati almeno una volta nella battaglia con se stessi e con chi ama.
Di certo se ne esce sconfitti, nel dover ammettere che l’essere umano riesce davvero a rovinare tutto, perfino le cose che ha cercato e che ha scelto con amore.
Da vedere .

Gaetano Perricone

Leggi tutti gli articoli

Commenti recenti