FONTE: Comunicazione INGV/www.museoscienza.org
Variazioni sul Tremore Armonico è la nuova mostra personale del musicista e artista multimediale Yuval Avital, prodotta da Cusumano Masterpieces e patrocinata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Giovedì 16 novembre scorso c’è stato il vernissage del percorso espositivo, aperto fino al 20 dicembre prossimo presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Un viaggio-indagine condotto dal poliedrico Avital tra il 2016 e il 2017 nel territorio dell’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa.
Nato come musicista, compositore e chitarrista, l’artista israeliano Yuval Avital è ora conosciuto in tutto il mondo per la sua multidisciplinarietà, che si rivela nelle enormi installazioni audio-visive, nelle performance collettive di massa, nelle opere d’arte iconiche, nei quadri multimediali, nei progetti tecnologici che coinvolgono scienziati e intelligenze artificiali.
A fornire parte dei materiali utilizzati nel Polittico icono-sonoro 4 proiezioni parallele e altoparlanti, l’Osservatorio Etneo (OE) dell’INGV di Catania. In particolare, i dati del tremore vulcanico in formato numerico, trasformati poi nel polittico in file di testo; numerose riprese dei ricercatori INGV, al lavoro presso le salinelle di Paternò, e dei monitor della sala monitoraggio di Catania, in cui sono visualizzati in tempo reale i segnali sismici registrati sull’Etna.
L’opera CUORE DELL’ETNA – scultura sonora 2017 tecnica mista, ferro, acqua ed exciters sonori presenta invece ore di segnali infrasonici, cioè delle onde sonore registrate dai microfoni con frequenza inferiore alla soglia di udibilità, durante episodi di fontane di lava e di attività esplosiva che sono state trasformate da un’equipe di esperti con a capo Marinos Koutsomichalis della Norwegian University of Science and Technology, in segnali di frequenza udibili dall’orecchio umano. Il segnale infrasonico è stato quindi elaborato come uno strumento musicale, sia visibile, attraverso il movimento dell’acqua collocata nella scultura, che tattile, attraverso la vibrazione percepibile delle superfici di ferro.
Il tremore armonico, protagonista dell’allestimento, è dunque l’onda sensoriale, la musica inaudibile che il vulcano attivo produce. Le sue variazioni consistono negli impatti emotivi, fortissimi e contraddittori, che esso genera sull’essere umano.
La mostra
La nuova mostra multisensoriale dell’artista e compositore israeliano esplora il rapporto fra la terra e l’essere umano. Centinaia di voci, anime, volti creano un quadro allegorico che attraversa un territorio unico nel suo genere.
La mostra nasce da un viaggio sull’Etna, che Yuval ha compiuto su invito di Diego Cusumano: la visita, nata come un sopralluogo, si è tradotta in centinaia di fotografie e contenuti video. Il tremore armonico non è altro che l’onda sensoriale, la musica inaudibile che il vulcano attivo produce. Le variazioni sul tremore armonico consistono quindi negli impatti emotivi, fortissimi e contraddittori, che esso genera: la terra e l’essere umano sono i due protagonisti dell’opera.
La mostra si sviluppa in tre diverse aree seguendo un percorso di suoni e immagini che guidano il visitatore alla scoperta del territorio dell’Etna. La prima sezione è dedicata alla fotografia: partendo da migliaia di scatti, Yuval Avital ha selezionato centinaia di foto che raccontano non solo il paesaggio lunare e mitico, ma anche la gente dell’Etna e di episodi di vita comune. Nella seconda area, una scultura sonora a metà tra un totem rituale e uno strumento scientifico, riproduce il suono del cuore del vulcano, registrato con il contributo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nella sua sede di Catania. La terza e ultima sezione, attraverso installazioni icono-sonore, riproduce oltre 70 scene che coinvolgono circa 350 persone, dettagli della terra, fiumi di lava, voci, gesti, immagini, suoni che insieme creano un racconto multisensoriale del tremore.
Variazioni sul Tremore Armonico è un flusso di microcosmi, una serie di piccoli episodi annidati nella realtà etnea. Alcuni di questi episodi sono familiari, come il ballo di Elisa, in cui una ragazza danza sulle note delle zampogne che i suoi antenati costruiscono e suonano da generazioni; o come lo scatto che ritrae un uomo mentre prende tra le sue mani una farfalla congelata nel bosco di Linguaglossa, prima di restituirle la vita tramite il suo respiro. Altri sono invece surreali, come ad esempio la serie dedicata a un onirico astronauta, immortalato mentre si staglia in pose irreali sullo sfondo dell’Etna.
Le splendide foto sono di Yuval Avital, dal sito http//www.museoscienza.org. Per il bel video youtube, grazie a Mam-e editore
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