(Gaetano Perricone). Ci piace festeggiarlo così il secondo anniversario del nostro blog, venuto al mondo (del web) il 26 ottobre del 2016: parlando di EUROVOLC, il network continentale che sta prendendo corpo quest’anno dedicato ai vulcani – ne fa ovviamente parte, insieme a enti e istituzioni di altri Paesi, l’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – che punta alla costruzione di una comunità vulcanologica europea integrata, un’iniziativa che nelle premesse e negli obiettivi appare di grande spessore scientifico e di alto valore sociale, oltre che di grande fascino. E’ bello pensare a questa comunità, nell’ambito della quale la nostra magica Etna Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il vulcano più studiato nella storia e più monitorato al mondo, possa avere un ruolo di primissimo piano, come si addice al più alto vulcano attivo del continente, straordinario laboratorio scientifico di importanza planetaria. Ed è altrettanto bello prendere atto che, in tempi in cui si addensano nubi nerissime sull’Unione Europea e sulla sopravvivenza stessa dei suoi valori fondanti, dai vulcani d’Europa – meravigliose macchine geologiche – e dalla scienza vulcanologica che di essi si occupa venga fuori un segnale in controtendenza di aggregazione, integrazione, cooperazione a servizio della comunità e della gente comune.
Ecco dunque una sintetica scheda che spiega cos’è e quali sono gli obiettivi di EUROVOLC, che sulla sua pagina feisbuc ha scelto di presentare per primo, con una bella nota che qui riportiamo, proprio l’Etna, “considerato il vulcano più alto e più attivo d’Europa”, il vecchio Continente.
Al mio Vulcanico, la mia creatura, auguro lunga vita e a me stesso auguro di non stancarmi e di avere ancora e ancora voglia di farlo crescere, di farlo diventare più grande, confortato dalla vostra curiosità e attenzione. Ma sempre con lo stesso presupposto fondamentale che mi ha ispirato fin dalla sua nascita del blog: la totale libertà di pensiero e di scrittura, nel rispetto degli altri e soprattutto delle regole del mio mestiere, per me e per tutti i miei meravigliosi e generosissimi contributors, che non finisco di ringraziare. Buon compleanno di vero cuore, mio caro Vulcanico ! Con l’auspicio di essere ancora qui il 26 ottobre 2019 a festeggiare il tuo terzo compleanno.
FONTE: https://eurovolc.eu/; https://www.facebook.com/search/top/?q=eurovolc
EUROVOLC Project. Descrizione
La Rete europea di osservatori e infrastrutture di ricerca per la Vulcanologia (EURIVOLC, European Network of Observatories and Research Infrastructures for Volcanology) mira a promuovere una comunità vulcanologica europea integrata e armonizzata in grado di sostenere, sfruttare e costruire pienamente le attuali ed emergenti nazionali e infrastrutture di ricerca pan-europee, comprese le e-infrastrutture del Supersito dei vulcani europei. A tal fine, EUROVOLC effettuerà attività di networking e di ricerca congiunta e offrirà accesso transnazionale e virtuale ai principali osservatori dei vulcani europei e alle infrastrutture di ricerca sui vulcani. Queste attività affronteranno quattro ampi temi trasversali: costruzione della comunità, interazione vulcano-atmosfera, processi sub superficiali e preparazione e gestione dei rischi di crisi vulcanica, di particolare interesse per la comunità scientifica globale della Terra.
EUROVOLC avvierà attività integranti che costruiranno connessioni resilienti e sostenute tra le entità vulcanologiche distribuite e frammentate, favorirà la collaborazione e incoraggerà l’armonizzazione e la standardizzazione dei dati, la ricerca di metodologie e prodotti e svilupperà standard per la stima e la gestione del rischio vulcanico e la sua comunicazione alle autorità, al pubblico e ai media.
In modo diverso da quasi tutti i vulcani sulla terra, l’Etna vanta quattro principali crateri sommitali. Il più alto e il più antico di questi è il cratere di Nord-Est, nato nel 1911 fuori dall’ex cratere Centrale, ora occupato dalla Voragine (” bocca grande “, 1945) e dalla Bocca Nuova (” bocca nuova “, 1968). Nel 1971 nasce il cratere di Sud-Est; ora è composto da un vecchio cono che era attivo fino alla primavera del 2007, e un nuovo cono (il “nuovo cratere Sud-Est”) che ha iniziato a crescere nel 2011.
Le eruzioni si verificano quasi continuamente ad uno o più dei crateri sommitali, e ad intervalli irregolari dalle bocchette o dalle fessure sui fianchi dell’Etna. I primi non sono in genere una minaccia per le zone abitate vicino al vulcano, ma l’attività più esplosiva spesso provoca pesanti tephra (cenere e lapilli) cade su zone fino a decine di chilometri di distanza, e può portare a perturbazioni nel traffico aereo. Le eruzioni laterali, d’altra parte, possono produrre flussi di lava capaci di invadere aree popolate, e in casi estremi, distruggere città e villaggi.
Una grande eruzione sul fianco sud dell‘Etna nel 1669 ha distrutto circa dieci villaggi e piccole città, ma contrariamente alla diffusa convinzione ha danneggiato solo una piccola porzione della città di Catania alla base meridionale del vulcano. Nel novembre 1928, un flusso di lava ha quasi completamente seppellito il borgo di Mascali sul lato inferiore est dell’Etna. In molti altri casi, i flussi di lava si sono rigorosamente persi o si sono fermati a breve distanza dai villaggi sulle pendici del vulcano.
L’ Etna è ora uno dei vulcani più intensamente monitorati e studiati sulla terra. L’ Osservatorio Etneo Dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV-OE) si occupa di queste attività, che comprendono la sismologia; deformazione a terra, gravità e misurazioni del magnetismo; geochimica del gas; registrazioni radar e infrasuono; video e sorveglianza termica e altro tecniche. A partire da ottobre 2018, l’ultima eruzione del vertice minore si è verificata a fine agosto 2018, e l’ultima eruzione del fianco nel maggio 2008-Luglio 2009.
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