Mi sono rimasti impressi nella memoria, come credo a tanti ragazzi della mia generazione. Parlo dei mitici calendarietti profumati, di un profumo generalmente dolciastro, che un tempo – posso testimoniare direttamente sulla fine degli anni cinquanta e sugli anni sessanta – i barbieri, nei periodi festivi, regalavano ai clienti. Piccoli oggetti di culto, per noi adolescenti di quegli anni, se non addirittura … un po’ erotici: i soggetti dei minuscoli calendari profumati, realizzati con carta speciale, erano infatti quasi sempre giovani modelle immancabilmente in baby-doll. Il risultato, per noi ragazzini che vivevamo in un’epoca di grande censura e per molti versi bigotta, era di invitabile … turbamento.
Per i papà e i nonni che ci accompagnavano dal barbiere, i soggetti dei calendarietti erano diversi: cantanti liriche, dive del cinema, attrici di teatro, ecc. In tutti i casi, l’indimenticabile rito era sempre lo stesso: il barbiere diceva al giovane aiutante la famosa frase “ragazzo, spazzola !” e, insieme al vigoroso colpa di spazzola per eliminare i capelli sparsi, arrivava l’ambito calendarietto in cambio della mancia.
Altri tempi, altri riti, che ci fanno sentire decisamente invecchiati. Mi piacevano tanto i calendarietti e ho continuato a cercarli inutilmente in giro. Fino a quando una gentilissima amica di facebook, la signora Pina Licciardello che ho il piacere di ringraziare pubblicamente, mi ha fatto avere la scansione
che pubblico qui accanto di alcuni preziosi calendarietti di quell’epoca, conservati dagli uomini della sua famiglia.
E’ stata ed è una ottima opportunità per raccontare, grazie a “Il Vulcanico”, una popolare storia di costume … del secolo scorso, che certamente tanti ragazzi di oggi non conoscono.
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