FONTE: Ass. Il Borgo di Presa – Editions des Autres
Ci sono 136 persone, residenti di un piccolo borgo rurale alle pendici dell’Etna, Presa. C’è un fotografo francese giramondo, rimasto incantato da quel villaggio e dalla magia della campagna del vulcano, che vent’anni fa ha deciso di lasciare Parigi per trasferirsi lì. E poi, durante il lockdown, ci sono questi due elementi che si mettono insieme: i residenti immortalati uno per uno dal grande artista, e poi queste foto riunite in un libro sorprendente.
È questo 100 Volti, il volume pubblicato da Éditions des Autres, casa editrice di Bordeaux che si apre per la prima volta al panorama italiano. A realizzarlo Thierry Cron, già fotografo e pubblicitario in Francia, a lavoro in passato in quasi cento Paesi del mondo. Stavolta la sua ispirazione parte da Presa, frazione del Comune di Piedimonte Etneo, nel Catanese. Questo il luogo dove ha scelto di trasferirsi «per ritrovare se stesso» e dove ha incontrato una comunità di pochi ma tenaci cittadini, fieri dell’appartenenza a questo minuscolo borgo aggrappato all’Etna. Un orgoglio che li spinge a lavorare per fermare l’abbandono del territorio, lo spopolamento, per «accendere la luce» e attirare nuove energie alle pendici del vulcano.
Tutto ciò, nel corso dei mesi più difficili della pandemia, è diventato la molla per l’indagine fotografica di Thierry Cron, firmata assieme al giornalista etneo Francesco Vasta, autore dei testi che accompagnano i ritratti di 100 Volti, presentato nei giorni scorsi. Giardinieri, medici, contadini, bottegai, impiegati, anziani e giovanissimi. Tutti e tutte fotografati da Cron nel corso di un colloquio a metà tra intervista e introspezione. Tutti che si impegnano per mantenere in vita Presa, piccolo borgo siciliano e luogo dell’anima.
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