di Antonello Francica
Questo è un blitz in piena regola, o se preferite un’incursione con i baffi. Sì perché non può, anzi non deve passare sotto silenzio il grande successo e la tempesta perfetta in termini di buoni sentimenti e di altrettante belle maniere scatenata in questi giorni a Padova dal titolare di questo blog, ovvero Gaetano Perricone.
Giornalista di razza dal fiuto sopraffino e autore di meravigliosi libri che fanno strame delle cattiverie (o delle porcherie, se mi permettete ) che circolano in quei bassifondi della comunicazione chiamati social, Gaetano ha portato qui nel Veneto un carico straordinario di bravura, di simpatia, di sensibilità e ovviamente di gran mestiere che ha ipnotizzato tutti. Lui ha preso l’aereo ed è venuto qui per presentare finalmente in presenza (si dice così, vero?) la sua ultima opera, La scalata della vita – Se si vuole si può (Algra Editore), che racconta la memorabile impresa portata a termine sull’Etna da un gruppo di ragazzi down di Padova. Dietro questi giovani, tutti fantastici, c’è un’associazione, la Down Dadi, che da decenni lavora contro ogni differenza, contro ogni barriera.
Il bello, anzi bellissimo, è che ci riesce pienamente, come dimostra quel che hanno fatto sull’Etna i protagonisti, ragazzi e ragazze, del libro di Gaetano Perricone. Al quale va la medaglia d’oro del detto e fatto, visto che da subito ha capito la portata di questa impresa poi diventata una splendida testimonianza. E ora è arrivato a Padova incantando tutti, dico tutti, con la sua capacità di parlare con profondità, cosa ormai diventata materia da “aguzzate la vista” delle vecchie riviste di enigmistica.
Ecco, ve lo volevo dire perché se fosse per lui avreste voglia a trovare cenni di questa storia sul “Vulcanico”. Ma sapete che vi dico infine: che sono molto contento di fargli questo sgarbo. E spero lo siate anche voi.
(Gaetano Perricone). Grazie Antonello per queste parole speciali. Grazie amici di Down DADI, per tutto quello che mi avete dato in questa meravigliosa avventura
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