(Gaetano Perricone). Sono giorni durissimi anche per i musicisti, questi del Coronavirus. Che se vogliono continuare a svolgere la loro professione a contatto con il pubblico, devono fare ricorso alla tecnologia e ai social network. E così ha fatto Lara Venghaus – brillante soprano tedesco innamorata dell’Etna, dove viene frequentemente da alcuni anni ed è protagonista di bellissimi recital insieme al compagno Michael Hoyer – che ha voluto regalare sul web ai suoi amici, dei quali mi onoro di fare parte, due concerti da casa alla vigilia di Pasqua e il giorno di Pasquetta. E oggi, raccontando questa sua esperienza molto particolare, regala agli amici del Vulcanico la sua splendida voce, che interpreta il celeberrimo brano dell’Aida di Giuseppe Verdi “Ritorna vincitor”, scelta che appare oggi quanto mai simbolica. Io la ringrazio dal profondo del cuore per il suo dono, voi ascoltatela, è proprio brava.
Qualche nota biografica. Lara Venghaus è nata in una famiglia con solo pochi rapporti con la musica classica. L’artista tedesca appare come una ragazza magra e graziosa, ma è dotata di una voce possente con caratteristiche insolite e gli acuti incredibili. Ha un vastissimo repertorio,  che è concentrato sull’opera lirica di Giuseppe Verdi, ma che include anche le parti di soprano lirico-spinto di Beethoven, Weber e Puccini. Essendo entusiasmata dalla vita e dalla cultura italiana, una notevole parte delle sue attività si svolge in questo suo Paese prediletto. Michael Hoyer è direttore d´orchestra e ha studiato al conservatorio di Wuerzburg, Franconia, con un allora discepolo di Richard Strauss. Al di là di questa formazione, ha portato avanti uno studio universitario di musicologia, filosofia e linguistica e si è laureato  col voto “summa cum laude” con un trattato riguardando il potenziale semantico della musica. A partire da 1980 è direttore dell´orchestra universitaria di Bielefeld e del complesso da camera Polifonia Ensemble, fondato da lui stesso. È anche autore di alcuni racconti e di una serie di composizioni per canto e pianoforte o orchestra.
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di Lara Venghaus
Per una musicista questi giorni del coronavirus sono molto difficili. La mia vita è stare in palcoscenico e condividere la mia passione per la musica con altri amanti di quest’arte. Adesso il palcoscenico deve rimanere chiuso per un periodo abbastanza lungo. Per fortuna posso fare i soliti esercizi: ogni giorno tre ore con solfeggi e brani, normalmente in preparazione del programma prossimo.
Per l’estate a Nicolosi ho in mente “La potenza delle donne“: sotto questo titolo si trovano  caratteri molto interessanti come la regina della notte dal Flauto magico di Mozart, la Lady Macbeth di Verdi o la principessa Turandot di Puccini.  Durante questa preparazione il coronavirus ha cambiato tutto. Non so se sarà possibile  fare concerti in quest’estate. Non sono riuscita a venire a Nicolosi per lavorare con gli allievi della scuola Dusmet, come abbiamo avevamo programmato. E non ho potuto incontrare i miei amici più cari nel mondo, non ho potuto abbracciarli, non ho potuto vedere l’Etna. Per combattere questa tristezza ho cercato una soluzione per  sentirsi uniti: fare concerti su Internet. Non era facile, io non sono molto abituata in tutte queste cose tecniche con i dispositivi elettronici. Ma finalmente sono riuscita a trovare un microfono abbastanza buono e a capire come può funzionare un livestream su Facebook con la musica lirica.
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Ho scelto due serate con programmi diversi: una con il famoso Lied tedesco, con brani del mio compositore preferito al mondo del Lied, Franz Schubert, e una con arie liriche del mio compositore preferito sul campo della opera lirica, Giuseppe Verdi. Il pubblico italiano è molto più abituato nelle arie liriche, il pubblico tedesco invece conosce il formato del “Kammerkonzert”, concerto da camera, e per questo sono fatti i Lied. Per avere in tutte due le serate anche qualcosa per l’altro parte del pubblico, ho scelto anche due canzoni di Vincenzo Bellini per la serata con il Lied – certamente dedicato ai miei amici siciliani. Bellini e Schubert hanno vissuto nello stesso tempo, e mi pare molto interessante  sentire i due stili diversi. Per la serata della lirica, ho aggiunto due arie di compositori tedeschi, una di Beethoven e una di Mozart – in realtà non sono sicura se è molto giusto dire che Mozart era un tedesco; lui scrive opere liriche come un vero e proprio italiano, ma così ho avuto ogni serata qualcosa di interesse per ognuno – e anche qualcosa sconosciuta.
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Tutto questo ho fatto giorni prima della esibizione. Poi sono arrivata al sabato, l’11 aprile. È stato un giorno come tutti i giorni che finiscono con un concerto alla sera: dormivo a lungo, facevo mezz’ora di yoga, stavo tranquilla, mangiavo bene, ma non troppo, leggevo i brani. Poi andavo in bagno per prepararmi con il trucco e l’acconciatura, sceglievo un abito e cominciavo con il riscaldamento della voce. E stranamente mi sentivo non come stare nel mio soggiorno: ogni minuto che s’avvicinava l’inizio sentivo i miei ginocchi tremendi, le pulsazioni salivano, era tutto come per un “vero” concerto. Non era solo una camera e un microfono nella mia stanza, erano tutti i miei amici su questo divano. Sentivo che eravamo vicinissimi, tutti insieme in quest’oretta. Quando la musica comincia sono tutta per la musica. Quando faccio esercizi e prove a casa mia è  diverso. Non è una situazione seria. Quella sera invece era una vera e propria situazione da concerto. Chiudevo gli occhi e godevo la serata di musica.
Dopo sono stata molto felice. Ho potuto leggere su Facebook che tanti amici hanno partecipato e a tutti è piaciuto. Che privilegio è il dono della musica! E tutta questo gioia, questa felicità ho portato anche per la seconda serata. Certamente, per arie liriche e una voce grande come la mia la stanza è molto piccolo – ma questo non importa. Importante in questi giorni è che stiamo insieme, anche se non possiamo stare fisicamente vicini. E sono molto contenta che questo è successe nelle due serata liriche sul internet.

Gaetano Perricone

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