di Gaetano Perricone

IO, IN VIA GIORNALE L'ORA

Dal 29 settembre scorso, una bella domenica di sole che ho trascorso nella mia Palermo, la città delle mie radici che amo ancora moltissimo nonostante abbia il privilegio di vivere alle pendici dell’Etna, non faccio che pensare, canticchiandolo quasi ossessivamente tra me e me, al ritornello della celebre canzone di Lucio Battisti, storpiato a mio modo: Mi son svegliato e … ho ritrovato L’Ora. Per quelli, spero pochi, che non sanno di cosa parlo, è il mio vecchio e adorato giornale, dove sono cresciuto come giornalista e come uomo, ufficialmente defunto l’8 maggio 1992, ma in realtà, ce lo raccontano i fatti degli ultimi tre mesi, ancora ben vivo e vegeto. Con un cuore che batte forte attraverso tanti altri cuori e un’anima quasi palpabile.

E infatti, per quanto mi riguarda direttamente, non è più finito il mio 29 settembre, continua operosamente ogni giorno. Con lo stesso entusiasmo, con uguale passione dei quindici anni di vita, una stagione meravigliosa e irripetibile, che ho intensamente trascorso, dal 1978 al 1992, nella redazione del palazzetto di piazzetta Napoli, oggi via Giornale L’Ora, la prima via in Italia dedicata a un giornale.

Quelli de L'Ora, foto di gruppo in via Giornale L'Ora sotto la lapide dedicata a Vittorio Nisticò e ai giornalisti assassinati
Quelli de L’Ora, foto di gruppo in via Giornale L’Ora sotto la lapide dedicata a Vittorio Nisticò e ai giornalisti assassinati

Il mio 29 settembre è in realtà cominciato un paio di settimane prima di quella indimenticabile domenica a Palermo, il giorno in cui abbiamo lanciato – io e Roberto Leone, il mio carissimo amico e collega di sempre, dal primo giorno del 1977 in cui cominciai a provare a fare quello che sarebbe diventato il mio mestiere – la pagina Facebook dal titolo molto evocativo: “L’Ora Edizione Straordinaria”. Mi è stato chiesto di dare una mano per riempirla di contenuti interessanti e per promuovere social-mente la grande giornata di celebrazioni de L’Ora, il giornale dove ho avuto l’onore di crescere come giornalista e come uomo, con l’intitolazione della strada, lo scoprimento della lapide dedicata al grande direttore Vittorio Nisticò e ai giornalisti de L’Ora assassinati dalla mafia (Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato), lo splendido e affollatissimo “reading” di testi storici del giornale in teatro.

COPERTINA LIBRO
La copertina del libro-testimonianza scritto dai giornalisti de L’Ora

Ho accettato, molto felice. E da allora, per me, è ogni giorno “L’Ora edizione straordinaria”. Non mi sono più fermato,  contribuendo con un impegno e un entusiasmo da ragazzino – non da pensionato 63enne – alle successive iniziative del Comitato di ex giornalisti de L’Ora, presieduto da Marcello Sorgi: la presentazione in grande stile del 28 novembre a Palermo, nel sontuoso scenario della Biblioteca Centrale delle Regione Siciliana, dello splendido libro di memorie a più mani, ho l’onore di esserci anch’io,  “L’Ora Edizione Straordinaria. Il romanzo di un giornale raccontato dai suoi cronisti” (edito dalla Regione Siciliana e acquistabile al prezzo di 18 euro in tutte le librerie siciliane) e la mostra fotografica “37 anni di foto de L’Ora. La nostra storia straordinaria”, dal grande archivio storico del giornale, custodito presso la Biblioteca Regionale, in via Vittorio Emanuele 429 a Palermo, organizzata su iniziativa dell’Assostampa siciliana e curata direttamente da me e Roberto Leone, grazie alla collaborazione delle bravissime Antonella Bentivegna, Rossella Drago e Sonia Soresi e dell’intero staff della Biblioteca, guidata dal direttore Carlo Pastena. Sarà visitabile, se vi interessa. presso la Sala di lettura della Biblioteca sino a martedì 10 dicembre. Poi, a partire dal 12 dicembre, sarà visitabile presso la Sala Missioni arricchita da altre fotografie. Giorni e orari: lunedì-venerdi, 9.00-18.30, fino a fine gennaio.

Se volete approfondire la vostra conoscenza su queste iniziative e su quelle che verranno a breve – la nuova presentazione del libro martedì prossimo 10 dicembre a Trapani, poi quelle successive di gennaio a SiracusaCatania, nuovi probabili sviluppi della mostra e tanto altro ancora – visitate la pagina Facebook https://www.facebook.com/leone4040/, nella quale cerchiamo di tenere costantemente aggiornati i nostri ancora molto affezionati amici e lettori.

Con Roberto Leone alla inaugurazione della mostra di foto dall'archivio storico del giornale
Con Roberto Leone alla inaugurazione della mostra di foto dall’archivio storico del giornale

Debbo dire che mi ritrovo in pieno in tutto quello che hanno scritto così bene i miei grandi ex colleghi de L’Ora per esprimere il proprio sentire rispetto a quel memorabile 29 settembre e nelle tante, splendide parole che hanno usato: passione, senso della comunità, appartenenza, affetti, orchestra, coro di voci, allegria, cazzeggio, parenti, luogo dei giusti, sogno, emozione, rigore, resistenza civile, pezzo di storia del giornalismo, orgoglio, informazione pulita, armonia, solidale soddisfazione, umanità, ecc.

Anch’io, frastornato dalla gioia, ho vissuto in quella giornata le stesse sensazioni e ho provato identiche emozioni. “E tutta la città, correva incontro a noi”, mi ritorna spesso in mente anche questo passaggio dalla mitica “29 settembre” di Lucio Battisti, ripensando all’abbraccio di Palermo in via Giornale L’Ora e al Real Teatro Santa Cecilia e alla grande attenzione e affetto, direi calore, con cui quasi 2100 persone, con un trend in costante crescita, seguono ogni giorno la nostra pagina.

Senza ripetere cose già dette, voglio aggiungere solo un altro concetto, perché il direttore Nisticò  – facendo parte dell’ultima generazione di cronisti prima della chiusura della redazione, ho avuto la fortuna di conoscerlo quando era presidente della cooperativa dei giornalisti – e i miei maestri del mestiere me lo hanno inculcato profondamente: attaccamento alla testata e al lavoro, impegno e attenzione h24, senso del dovere. Quello che ogni mattina, negli anni del giornale del pomeriggio che alle 13,30 doveva essere in stampa, mi spingeva a svegliarmi alle 6 meno un quarto per arrivare nel palazzetto di via Giornale l’Ora, e cominciare alle 6,30 il lavoro in redazione con energia, entusiasmo, voglia di vivere intensamente un’altra giornata della mia fantastica professione in un meraviglioso giornale, di raccontarla insieme e accanto a grandi giornalisti.

Intervistato da Claudia Mirto alla presentazione del 28 novembre (foto do Giuseppe Cucco)
Intervistato da Claudia Mirto alla presentazione del 28 novembre (foto di Giuseppe Cucco)

Quel bioritmo mi è rimasto dentro, la mia giornata comincia sempre intorno alle sei, a qualunque ora finisca quella precedente. Accendo il computer e, da circa tre mesi, apro subito la pagina Faceboook “L’Ora edizione straordinaria L’Ora ritrovata potremmo dire, parafrasando il libro di Fred Uhlman – inserisco, anzi “passo” in gergo giornalistico testi, foto, video, leggo i commenti, controllo likes e followers, per arricchire la pagina mi consulto quotidianamente con Roberto Leone e molto frequentemente con il grande, carissimo Sergio Buonadonna, che di questa straordinaria avventura è il leader operativo.  Mi verrebbe quasi da dire, senza esagerare, che ci lavoro, con l’amore per quello che sento da sempre “il mio giornale”, con la passione di un ragazzo di 63 anni.

E’ proprio vero quello che, in tanti, abbiamo detto e scritto da quel 29 settembre, ormai scolpito a caratteri cubitali nella nostra memoria: L’Ora vive ancora, dentro di me, dentro di noi che abbiamo vissuto insieme quegli anni straordinari, nel cuore di quelle tante persone che ci sono state vicine quella domenica e che ci seguono amorevolmente su feisbuc. L’Ora era ed è sempre “il mio”, “il nostro” giornale.

E per me è ancora 29 settembre, ogni giorno. Mi son svegliato e … ho ritrovato L’Ora. Mi piace moltissimo, troppo, spero non finisca mai. E … I have a dream: provate a immaginarlo.

Dedicato a un meraviglioso pezzo di vita e a tutte le persone che ne hanno fatto e ne fanno ancora parte. E che sono presenti nella galleria di foto che troverete qui e nel libro, che spero acquisterete in tanti.

 

Con il titolo: la bellissima foto ricordo di Quelli de L’Ora alla Biblioteca Regionale, dopo la presentazione del libro in anteprima nazionale a Palermo (foto di Giuseppe Cucco)

 

Gaetano Perricone

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