di Gaetano Perricone
Loro due sono lì, in fondo e al centro del piccolo Teatro Garibaldi, un gioiello di Palermo che rivive. Li vedi subito appena entri, ti catturano come una fortissima calamita. Quel loro sorriso, complice e sornione, che ha reso celeberrima nel mondo la straordinaria foto ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino scattata il 27 marzo 1992, due mesi prima della strage di Capaci, da Tony Gentile – ma che gli ha anche inferto grosse amarezze perché sono ancora in molti, troppi ancora oggi a utilizzarla con estrema disinvoltura senza citare la fonte – , con la sua enorme potenza evocativa è e non poteva essere altrimenti l’attrazione fatale, il simbolo speciale, il riferimento visivo per qualsiasi visitatore da ogni parte del Pianeta della bellissima, magnifica, emozionante, mozzafiato, mostra dal titolo ricco di suggestioni, LuceMemoria, del 59enne fotografo, fotoreporter e videomaker palermitano.
Con un valore aggiunto che dà i brividi: lo scatto di Tony è per la prima volta quella che oggi viene chiamata installazione, è immagine animata, accompagnata da suoni e dalle voci dei due giudici. Ti sembra che sono lì, vivi. Come sono in realtà dentro di noi. “Questa fotografia è stata adottata dalla gente comune che l’ha trasformata in un vessillo di legalità – scrive nel suo sito Tony Gentile – e tutto questo perché, secondo me, racchiude in sé un gesto vero che ciascuno fa nella vita di tutti i giorni: questa semplicità ci avvicina a Giovanni e Paolo, ci fa sembrare simili a loro, dimostrandoci che quello che pensavano e facevano loro possiamo farlo anche noi. In sintesi è una fotografia semplice e non una semplice fotografia”.
“Una esperienza immersiva per un viaggio nella memoria”, viene definita la mostra nella cartolina promozionale. I ventotto pannelli appesi come lenzuoli ai palchi del teatro con altrettante stupende foto in bianco e nero, di grande impatto scenico ed emotivo e che riportano subito alla memoria i lenzuoli della ribellione di Palermo alla mafia dopo l’attentatuni del 23 maggio 1992 (forse l’autore voleva proprio questo), sono molto di più, perlomeno per un palermitano di 67 anni cronista di lungo corso: ci ricordano – raccontano a quelli più giovani di noi che non sono stati testimoni di quel tempo terribile – quanto la mafia e le mafie, colpevoli dei reati più orrendi che la mente umana possa partorire, siano il vero, profondo, finora inestirpabile cancro della società italiana, anzi mondiale. Lo fanno attraverso le immagini del grande fotoreporter ai fatti di sangue, Capaci e via D’Amelio innanzitutto; dei boss di Cosa Nostra (Totò Riina e Giovanni Brusca) e degli eroi che hanno dato la vita per combatterli (i dottori Falcone, Borsellino, Livatino, gli uomini delle scorte); di quelli che vengono definiti “gli innominabili” (Giulio Andreotti, Salvo Lima, Vito Ciancimino). Immagini di terrore, di morte, di disperazione, ma anche di voglia di riscatto e di speranza attraverso i bambini. Una sintesi formidabile di mezzo secolo della nostra storia, con foto di grande efficacia, che solo un professionista ricca di esperienza sul campo, capacità, profondità, sensibilità poteva realizzare. Luce e memoria insieme, memoria e luce.
Ringrazio moltissimo Tony Gentile, collega e caro amico che ho conosciuto e apprezzato tanti anni fa sulla strada, come anche lui ricorda e come sono le migliori conoscenze e amicizie nel nostro comune mestiere bellissimo nonostante tutto, per avere arricchito la nostra anima e la nostra coscienza con questa carrellata di immagini pieni di potenti ricordi e stimoli a non mollare mai impegno civile contro mafia e illegalità. Ho aspettato oggi per scrivere queste quattro parole per una ragione precisa: rendere omaggio, attraverso la ormai quasi leggendaria foto che li ritrae insieme e alle altre della mostra, ai dottori Falcone e Borsellino, che il lutto nazionale lo meriterebbero ogni giorno per avere dato la vita per noi e per gli insegnamenti che continuano a trasmettere alle nuove generazioni.
Nella fotogallery qualche mio scatto dalla mostra LuceMemoria, organizzata da Le vie dei Tesori. Poca roba documentata da un dilettante con lo smartphone, che ne rende minimamente la bellezza. Merita sicuramente una visita, possibile fino al prossimo 9 luglio, anche per avere l’opportunità di vedere il delizioso Teatro Garibaldi.
Con il titolo: la foto in occasione della mia visita alla mostra di Francesca Scelfo, che ringrazio moltissimo
Commenti recenti