Fonte: Ufficio Stampa INGV
L’INGV-Osservatorio Etneo, proseguendo le osservazioni degli ultimi giorni, verso le 14 ora locale del 16 settembre ha comunicato che dalle telecamere di sorveglianza e da verifiche effettuate sul terreno dal personale INGV, l’attività stromboliana al Cratere Voragine prosegue. Le esplosioni producono materiale grossolano che raggiunge l’altezza di diverse decine di metri al di sopra dell’orlo craterico, ricadendo anche sul bordo e sui fianchi. A causa dell’accumulo del materiale piroclastico attorno alla bocca eruttiva, si è formato un cono di scorie all’interno della depressione craterica. Occasionalmente dal Cratere di NE si è osservata l’emissione di cenere estremamente diluita, che si è rapidamente dispersa in atmosfera.
Il flusso di SO2 misurato tramite la rete FLAME-Etna, aggiornato alle 11:30 locali, sta mostrando un valore medio-giornaliero che si pone su un livello medio-basso e al di sotto della soglia di attenzione delle 5000 t/g.
Nel corso del pomeriggio del giorno 13 settembre, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori più bassi registrati dall’inizio dell’ultima attività eruttiva. Nei giorni successivi e fino allo stato attuale, l’ampiezza del tremore ha mostrato una modesta tendenza all’incremento, mantenendosi, comunque, entro il livello medio. Relativamente alla localizzazione della sorgente del tremore, dopo aver interessato nella giornata di sabato 14 principalmente l’area del cratere Voragine, dalle prime ore di domenica 15 essa risulta maggiormente ubicata al disotto del cratere di Nord-Est. Al disotto di tale cratere, la sorgente si colloca nell’intervallo di profondità 2700-2900 m s.l.m, con una modesta tendenza all’approfondimento.
Per quanto concerne l’attività infrasonica, nel corso del fine settimana e fino allo stato attuale, è stato registrato un leggero incremento nel tasso di accadimento degli eventi. Le sorgenti coinvolgono principalmente il cratere Voragine ed in minima parte anche i crateri Bocca Nuova e quello di Nord-Est.
I dati delle reti di deformazione del suolo non mostrano sostanziali variazioni rispetto a quanto riportato nel comunicato del 12 settembre.
Per completare al meglio l’informazione sulla nuova attività eruttiva, pubblichiamo da YouTube il nuovo, bellissimo e freschissimo video di Michele Mammino, “lo stambecco dell’Etna”, sempre generoso nel regalarci immagini meravigliose.
Con il titolo: il bellissimo disegno, didattico e molto esplicativo, di Klaus Dorschfeldt
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