di Gaetano Perricone
“Stringiamo i denti e portiamo a casa, dalla bolgia dello stadio #SanNicola, un punto ottimo e preziosissimo dopo un bel primo tempo e poi tante sofferenze, una vera battaglia chiusa in dieci uomini per l’espulsione di #Marconi. Rosanero comunque valorosi e pareggio meritato. Adesso arrivano rinforzi che sembrano di qualità e che sono certamente necessari per fare un buon campionato”.
Il post che ho scritto di getto dopo il fischio finale dell’arbitro pescarese Campione mi sembra, a mente fredda, l’efficace sintesi del mio pensiero sul pareggio del Palermo a Bari (1-1) nella prima trasferta del campionato di Serie B, un appuntamento davvero molto complicato proposto subito dal calendario, una “classica” del calcio del sud Italia tra le due titolate neopromosse, ma soprattutto squadre del cuore di due grandi città con altrettanto grandi tifoserie. E dunque, lo ribadisco subito, avere superato senza danni questo primo, insidiosissimo scoglio lontani dal Barbera, in uno stadio molto importante con 35mila spettatori, un vero e proprio test di crescita e maturazione, è certamente brillante merito dei rosanero di Eugenio Corini.
COSE BELLE – Innanzitutto lo spirito “guerriero”, la voglia di battersi fino all’ultimo, di giocarsela tutta fino in fondo e anche di giocare bene, buttando sul campo tutte le proprie risorse senza paura: anche allo stadio San Nicola, così come nel debutto casalingo con il Perugia, il Palermo ha messo in mostra soprattutto nel primo tempo, giocato alla grande e con superiorità più che netta sugli avversari, lo spirito e la mentalità decisive per la cavalcata trionfale dei playoff della Serie C. Dal punto di vista delle motivazioni, non sembra esserci soluzione di continuità: qualcuno ha osservato, correttamente a mio avviso, che si tratta di “eredità baldiniana” ed è anche normale che sia così, visto che la formazione delle prime due partite è stata sostanzialmente la stessa che ha conquistato la promozione. E’ vero, così come è altrettanto vero quello che ho già sottolineato e cioè che molto bravo è stato il nuovo allenatore a non provare neanche a snaturare quest’anima così battagliera, soprattutto nella prima, delicatissima fase di avvio del campionato e di transizione prima dell’innesto dei nuovi acquisti nella squadra che toccherà da oggi in poi a Corini plasmare e indirizzare in base alle proprie idee.
Ma prima di vedere all’opera, con grande curiosità, i vari Bettella, Stulac e Di Mariano, rinforzi per tutti i reparti sulla carta di indiscutibile qualità e capaci di fare crescere le ambizioni di una squadra che si è finora mostrata all’altezza della categoria superiore, sappiamo già che il Palermo può contare su due acquisti importanti. Per quanto riguarda il primo nome, ribadisco con ulteriore convinzione concetti già espressi: Jeremie Broh, a Bari decisamente il migliore dei rosanero, se continuerà ad esprimersi a questi livelli in termini di corsa, capacità di contrasto ma anche di spinta, vigore atletico e determinazione, sarà una magnifica risorsa per la squadra. Un centrocampista davvero di notevole livello, radicalmente trasformato rispetto al giocatore muscio e inconcludente che avevamo conosciuto nella sua prima esperienza palermitana. Il secondo nome che faccio, con grande piacere, è quello del portiere Mirko Pigliacelli: dopo la partita con il Perugia lo avevo un po’ criticato e sfotticchiato per il troppo cincischiare con il pallone tra i piedi e i rischiosi passaggi in area di rigore con i compagni della difesa. E’ successo più volte anche a Bari e in un’occasione ha anche rischiato grosso, ma in compenso è stato protagonista di alcune parate importanti, una delle quali su Maita assolutamente decisiva per negare il gol all’avversario. Sappiamo dunque che su Pigliacelli si può contare.
Onore al merito, lo rendo molto volentieri, anche a due pilastri del Palermo neopromosso: Nicola Valente, autore del gol rosanero con un bellissimo destro “a giro” che è tra le sue armi migliori e Roberto Floriano, che oltre ad avere fornito al compagno l’ottimo assist per andare al tiro vincente si è mosso bene e con grande spirito di sacrificio, mancando anche clamorosamente prima della rete di Valente la facile occasione che forse avrebbe condannato alla sconfitta la sua ex squadra. Sappiamo che su questi due “anziani” mister Corini potrà sempre contare anche rivoluzionando la squadra.
COSE MENO BELLE – Mi piace guardare e annotare tutto, premettendo che non si tratta di una critica sostanziale ma quasi una ricerca del pelo nell’uovo in una prestazione più che buona dei rosanero, meno che mai rispetto al nome che sto per fare. Non è stata una gran partita per Brunori, non era la sua serata e la cosa mi ha colpito perché evidentemente il super cannoniere ci ha abituati troppo bene: se fosse stato il solito Matteo, non si sarebbe lasciato sfuggire un paio di occasioni davvero appetitose, soprattutto quella maturata dopo la cavalcata e il passaggio di Broh. Ma in fondo, se ribaltiamo il punto di vista, non è stato male che questo calo sia arrivato adesso, per farci capire che pur con tutte le sue ben note qualità che lo rendono punto di riferimento assoluto per i compagni e pericolo pubblico per gli avversari che lo temono molto, anche per Brunori l’avventura in Serie B, a livelli tecnici e contro avversari decisamente superiori rispetto agli scenari dello scorso campionato, sarà meno facile, ma non per questo potrà impedirgli di regalare ai suoi tifosi ancora grosse soddisfazioni. E poi a lui una giornata non esaltante è ampiamente concessa. Non bello neanche il “buco”, in una difesa che era stata molto attenta e poco aveva concesso, che ha consentito all’ottimo Cheddira di realizzare agevolmente il gol del pareggio barese. Ma ricordiamo anche che la squadra era già dall’inizio del secondo tempo fortemente sotto pressione da parte degli avversari e dunque l’errore poteva anche starci.
NOTE E CURIOSITA’ – A Bari abbiamo visto quanto sia importante, determinante per il risultato, l’intervento del VAR (Video Assistant Referee), il ben noto e chiacchierato dispositivo elettronico capace di risolvere in modo inequivocabile – ma in qualche caso clamoroso così non è stato – le questioni relative a azioni di gioco che né l’arbitro e neanche i guardalinee sono in grado di dirimere con le loro decisioni sul campo. Allo stadio San Nicola, come abbiamo visto, il VAR ha fatto giustizia al 38esimo minuto dopo l’errore del guardalinee, che aveva segnalato un fuorigioco inesistente di Valente autore della rete del vantaggio del Palermo e poi all’86esimo, quando la consultazione video ha indotto l’arbitro Campione a espellere direttamente Marconi per fallo da ultimo uomo, costringendo i rosanero a una difesa affannosa del risultato in inferiorità numerica negli ultimi, complicati minuti con un lungo recupero. Decisione a mio avviso anche questa corretta.
E’ tutto, il Vulcanico rosanero può tacere, non prima di ringraziare di cuore i lettori più numerosi del previsto al suo ritorno con la Serie B. Adesso aspettiamo con molto interesse la nuova sfida casalinga alla terza giornata con l’Ascoli di sabato sera, che presumibilmente vedrà l’inserimento in squadra dei nuovi acquisti e dunque una fisionomia diversa del Palermo di Eugenio Corini.
Con il titolo: Nicola Valente scocca il tiro dell’1-0 per i rosanero. Le foto, bellissime, di Tullio Puglia dalla gallery del sito ufficiale https://www.palermofc.com/
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