di Gaetano Perricone
“Ha cambiato la storia della musica” (cit. Bruce Springsteen)
Il mio cuore si è svegliato stamattina allo stesso modo in cui si è addormentato ieri sera: accarezzato dalle note magiche di tante favolose colonne sonore create da un genio assoluto, irripetibile, della musica. Note che hanno accompagnato la storia della mia vita. Che sono la storia della mia vita e di quelli della mia turbolenta generazione.
Nella sua profonda e magnifica semplicità, è un capolavoro questo documentario di due ore e mezza che il fuoriclasse del cinema Peppuccio Tornatore ha dedicato al suo grandissimo amico Maestro Ennio Morricone, che ci ha lasciati un anno e mezzo fa. Ma in realtà non ci ha mai lasciati e mai ci lascerà: come hanno sottolineato nel film gli illustrissimi personaggi della cultura che gli hanno dedicato parole piene di stima e direi d’amore (dall’estasiato Bernardo Bertolucci a Paolo e Vittorio Taviani, da Nicola Piovani a Carlo Verdone, a tanti compositori italiani, ai colleghi stranieri come Clint Eastwood, Roland Joffè, Hans Zimmer, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Pat Metheny, Bruce Springsteen), la musica dell’immenso artista Ennio compositore eccelso che la storia e il popolo ricorderanno per sempre soprattutto come autore delle colonne sonore di circa 500 film, resterà con noi in eterno. E’ eterna.
La voce narrante del documentario, con le irresistibili espressioni del suo volto e la divertente e coinvolgente gestualità mentre descrive i passaggi delle composizioni, è quella del protagonista Morricone, spezzoni di una lunghissima intervista del 2018 che racconta la sua vita, accompagnata dal macigno di una élite accademica con la puzza sotto il naso che ha stentato a riconoscere la infinita creatività e genialità, il talento straordinario del Maestro come autore di musiche di film. E anche il cinema, che gli deve tutto, gli ha dato quel che meritava solo in tarda età: 79enne l’Oscar alla carriera, nel 2007, dedicato con lacrime pubbliche alla meravigliosa moglie Maria e 88enne quello per le musiche di The Hateful Height di Quentin Tarantino nel 2016.
Ennio, che voleva fare il medico e poi diventò Morricone cominciando a suonare la tromba per fare contento il papà, ci lascia a bocca aperta, stupefatti come i bambini, raccontandoci i segreti delle sue memorabili colonne sonore. E poi c’è la divina mano di Tornatore, asso del cinema nella raccolta e montaggio di un eccezionale materiale documentario fatto di immagini e musiche che ci hanno emozionato e commosso, che sono dentro di noi, che per ciascuno di noi si legano a momenti particolari della vita.
Ho visto ieri sera Ennio, storia e ritratto speciale di un artista e uomo speciale, mi sono precipitato pieno di curiosità nel primo dei due giorni (29 e 30 gennaio) dell’anteprima del documentario, che sarà nei cinema dal 17 febbraio. Credetemi, avrei voluto che non finisse mai, con gli altri spettatori siamo rimasti in sala fino all’ultimo istante dei titoli di coda. Ennio e Peppuccio hanno fatto al nostro cuore, alla nostra anima, al cinema e alla cultura italiana un regalo stupendo.
Se avete tempo e voglia vedetelo già stasera. Anche voi desidererete che non finisca mai …
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