di Santo Scalia

Sua altezza il Cratere subterminale di Sud-Est”: è solo un gioco di parole per dire che stiamo per parlare dell’altezza (finalmente ora misurata) del Cratere di Sud-Est, il più giovane dei crateri subterminali del vulcano Etna.

Adesso è ufficiale. Come abbiamo letto sui vari mezzi di informazione, non è più solo un’impressione: con un’altezza misurata tramite un modello digitale della superficie vulcanica (dsm) il punto più alto del vulcano si trova sull’orlo settentrionale del Cratere di Sud Est. Esattamente la sua altezza è tra i 3354 ed i 3360 metri (dato al 25 luglio 2021), o come dicono coloro che hanno a che fare con misure (e relativi errori della misura), è pari a 3357 metri (± 3 m.).

Il Cratere di Sud-Est (a sinistra) ed il Cratere di Nord-Est (a destra). Le due cime più alte sull’Etna (Foto S. Scalia)

L’ufficializzazione della misura ci viene fornita dal “Bollettino settimanale Etna” del 10/08/2021 (Rep. N° 32/2021) emesso dall’INGV. In precedenza la palma di punto più alto del vulcano spettava al “fratello maggiore” del Cratere di Sud-Est, il Cratere subterminale di Nord-Est con 3324 metri.

Il Nord-Est, (nato il 27 maggio 1911) è di 60 anni più anziano del Sud-Est (nato il 18 maggio 1971) e ha detenuto il record di altezza a partire dal 1978, con i 3350 metri raggiunti in seguito alla serie di 18 attività parossistiche consecutive manifestate dallo stesso cratere tra il 1977 ed il 1978.

Ma andiamo un po’ indietro nel tempo: per i greci l’Etna era tanto alto da raggiungere il cielo, anzi, era una delle “colonne del cielo” (cfr. Pindaro, Ode Pitica Ia, 518 – 438 a.C).

Nel 1558 il monaco domenicano Tommaso Fazello, nella sua opera De rebus siculis decades duæ scriveva: «Celsior est cæteris, qui sunt in Siciliæ, montibus. […] Est enim altitudinis p.m. supra 30 […]», la cui traduzione rileviamo dall’edizione palermitana del 1830: «Egli è più alto di tutti gli altri monti che sono in Sicilia. […] È d’altezza più di trenta miglia […]», valore confermato anche da Don Pietro Carrera nel suo Il Mongibello descritto in libri tre del 1636.

«Ascensum triginta circiter millia passuum ad plus habet» è la stima secondo Filoteo degli Omodei nell’Ætnæ topographia, incendiorumque Ætnæorum historia del 1591. Qualche secolo dopo, nel 1793, l’abate Francesco Ferrara, nell’opera Storia generale dell’Etna ci informa del valore dell’altezza del monte, pari a «[…] circa 1610 tese sulla superficie del mare vicino».

Una misura più “scientifica” l’abbiamo nel 1815 dal canonico Giuseppe Recupero che dedica un paragrafo alla «Altezza assoluta di Mongibello determinata col Quadrante geometrico»: «secondo la nostra canna d’architettura due mila duecento ottantacinque canne e sei palmi, che ridotte in tese parigine vengono a fare due mila trecento venti sei tese, e quattro piedi» (vedi Storia naturale e generale dell’Etna, cap. IV).

Carta volcanologica e topografica dell’Etna di Émile Chaix – 1892 (dalla BNF)

Nel 1892 il geografo Émile Chaix (1856 – 1924) realizzò una Carta volcanologica e topografica dell’Etna nella quale il punto più alto dell’Etna viene posto al Gran Cratere (allora ce n’era solo uno!) ad una altezza di 3313 metri, valore riportato uguale l’anno dopo nella carta di Wagner & Debes.

Carta IGM in scala 1:50.000 – 1895

Nel 1895 l’Istituto Geografico Militare italiano – IGM – nella carta in scala 1:50.000 indica un valore di 40 metri inferiore, pari a 3273 metri.

Il valore rimane praticamente invariato nella carta del 1919 edita dal Touring Club Italiano (3274 metri) mentre scende a 3263 nella carta IGM in scala 1:25000 del 1932.

Il Cratere di Nord-Est, il punto più alto dell’Etna dal 1978 al 2021 (foto S. Scalia)

Il 1964 è un anno di grande fermento per la sommità dell’Etna: nel corso degli episodi eruttivi di aprile e luglio si genera un nuovo cratere, il cosiddetto Cratere del ’64, che diviene il nuovo punto di massima altezza con 3323 metri. Tale misura verrà indicata   invariata nelle carte topografiche dell’ IGM 1:25.000 del 1969 e 1:50.000 (a colori) del 1983, oltre che nella carta del Touring Club Italiano del 1984. Queste ultime due non avevano ancora recepito il nuovo valore raggiunto dal Cratere di Nord-Est, che già, a partire dal 1978, era divenuto il punto più alto dell’Etna, con i suoi 3350 metri raggiunti in seguito alla serie di 18 attività parossistiche consecutive manifestate tra il 1977 ed il 1978.

Successivamente, in seguito a vari crolli avvenuti lungo gli orli del cratere di Nord-Est, il valore dell’altezza era man mano divenuto inferiore, fino a raggiungere i 3326 nel 2018 e infine 3320 metri nel 2019. Comunque il Nord-Est manteneva il primato dell’altezza.

Ora, dopo più di 50 eventi parossistici prodotti dal Cratere di Sud-Est dall’inizio dell’anno in corso, è proprio questo cratere a detenere il record di altezza. Una curiosa considerazione è stata fatta sui social: adesso il punto di massima altezza dell’Etna ricade nel comune di Zafferana Etnea, al cui territorio appartiene la cima del Sud-Est, mentre in precedenza era nel comune di Castiglione di Sicilia.

Il giovane Cratere di Sud-Est (o SEC), nell’arco di mezzo secolo è nato come uno sprofondamento, si è clonato creando un nuovo cono parallelo (per anni denominato Nuovo Cratere di Sud-Est o NSEC), ha generato parecchie nuove bocche – quella orientale e quella detta della Sella –  si è ricompattato in un unico cono ed è cresciuto, dal suo piede (che oggi quasi raggiunge l’area dove un tempo sorgeva la Torre del Filosofo) fino alla sua sommità, di circa 300 metri!

 

 

 

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