di Santo Scalia
Parafrasando una espressione di Edwin Eugene Aldrin (il secondo astronauta della Nasa a mettere piede sulla Luna) oggi Piano Provenzana può essere definito come una “magnifica desolazione”. Magnifica dal punto di vista vulcanologico, desolazione invece in tutti i sensi.
Aldrin si riferiva evidentemente alla Luna: questa era l’impressione a caldo che lui ricevette non appena messo piede sul satellite.
L’eruzione del 2002 segnò marcatamente il versante nord-orientale dell’Etna, e non solo dal punto di vista ambientale e naturalistico, ma anche dal punto di vista economico. Trascorsi i tempi per la ricostruzione, l’economia dell’area purtroppo non riuscì a decollare, tanto che oggi, diciassette anni dopo, gli operatori economici di Piano Provenzana sono costretti ad azioni di protesta e di denuncia per sollecitare gli amministratori locali.
Ho voluto riproporre alcune immagini, tutte tratte per mia scelta dalle cartoline postali della collezione personale, che ci mostrano com’era Piano Provenzana prima dell’eruzione e del successivo tracollo economico.
Tanti amici, mi auguro, pubblicheranno sui vari canali di informazione tantissime altre immagini del passato: spero che questo possa essere un augurio, affinché un angolo unico dell’area etnea possa tornare a vivere ed essere vissuto.
Con il titolo: Piano Provenzana, novembre 2018 (Foto Santo Scalia)
Commenti recenti