Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nato nel 2016, promosso dalla FEBASI (Federazione Bande Siciliane) coordinata dal presidente prof. Alfio Zito, il Festival Cornistico dell’Etna, arrivato alla settima edizione, ha lo scopo di unire tanti cornisti provenienti da tutta Italia e dall’estero, studenti, professionisti e amatori che hanno voglia di migliorarsi e imparare dai docenti ospiti che vengono ogni anno. Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato cornisti di fama mondiale tra cui Miklos Nagy, Hervè Joulain, Zora Slokar, Alessio Allegrini, Guglielmo Pellarin, Giovanni Hoffer, Jorg Bruckner e molti altri. Il Festival ha la durata di 5 giorni e si svolge a Zafferana Etnea in una struttura a 1000 m. di quota in cui i cornisti che partecipano hanno la possibilità di fare molte attività che li impegnano tutto il giorno: studiare con i maestri ospiti e suonare insieme con grandi e piccoli gruppi di corni. Si crea in sostanza una sorta di campus musicale estivo, una vera e propria famiglia tra i partecipanti.
Il Festival Cornistico dell’Etna in media ogni anno annovera la partecipazione di circa 40 e più cornisti ed ormai è tra i più rinomati a livello internazionale: ha avuto adesioni non solo da tutta Italia ma anche dal Messico, Corea, Germania, Usa, Francia, Svezia e Malta. Ogni anno si eseguono concerti diversi ed esclusivi: per esempio la prima volta sull’Etna il Festival ha ospitato un gruppo Ticinese di Corni delle Alpi che si sono esibiti a 2000 m. vicino ai famosi Crateri Silvestri insieme ad un ensemble di 40 corni; per la prima volta in Europa un cornista jazzista a livello internazionale si è esibito da solista con una big band; tanti recital per corno e pianoforte, concerti di musica da camera, prime esecuzioni assolute di brani per corno, concerti per corno con svariati gruppi e molto altro. Inoltre, durante i 5 giorni, si svolge un concorso per corno, con una giuria internazionale, dedicato al compianto Barry Tuckwell, leggenda per tutti i cornisti, in palio molti premi importanti. Lo scopo è dunque quello di far conoscere lo strumento corno a 360 gradi con tutte le sue potenzialità.
Quest’anno per l’edizione 2023 si è riusciti nuovamente a creare una collaborazione tra il Festival e il Teatro Massimo Bellini di Catania coinvolgendo la sua meravigliosa orchestra per il concerto di inaugurazione del 13 luglio. Successivamente il 15 Luglio a Trecastagni sarà la volta della storica Italian Brass Band del Conservatorio V. Bellini di Catania. Il 16 Luglio a Zafferana Etnea concerto di musica da camera con un quartetto d’archi di professori d’orchestra del Teatro Bellini con i solisti del Festival e per concludere in bellezza il 17 Luglio con 40 corni e percussioni a 1950 m. al Rifugio La Cantoniera immersi nel meraviglioso paesaggio vulcanico. Gli ingressi ai concerti saranno tutti a INGRESSO GRATUITO tranne il concerto di inaugurazione (5 euro a biglietto).
Ecco i maestri ospiti di quest’anno:
Jose Sogorb: 3° corno della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e prof. del conservatorio di Amsterdam
Yun Zeng: 1° corno presso la Staatskapelle di Berlino e solista internazionale
Francesco Mattioli: 1° corno presso L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e docente presso il conservatorio di Genova
Giovanni Hoffer: 3° corno presso il Teatro Comunale di Bologna e Jazzista Internazionale
Antonino Manuli: direttore d’orchestra e docente di corno al Conservatorio di Reggio Calabria
Angelo Bonaccorso: 3° corno presso il Teatro Massimo V. Bellini di Catania e docente al Conservatorio Bellini di Catania.
I programmi nelle varie serate saranno molto vari, spaziando dal classico con orchestra sinfonica, al Jazz e alle colonne sonore da Film. Per vedere cosa si fa al nostro festival basta cercare su YouTube il nostro canale: Festival Cornistico dell’Etna e vedrete i concerti delle edizioni passate: qui potete ascoltare quello del 2019, dedicato al compianto grande maestro Ennio Morricone
IL CORNO (Fonte: Treccani). Strumento musicale a fiato in ottone, composto da un bocchino, una lunga canna conica più volte ritorta e tre pistoni. Derivato da quello naturale o da caccia il corno oggi in uso nelle orchestre riesce a coprire una scala cromatica completa. Sue ulteriori varianti sono il corno inglese (una sorta di oboe basso) e il corno bassetto (o di bassetto, sorta di grande clarinetto). Corni n bronzo sono già documentati in epoca preistorica presso i Sumeri e i Romani. Cominciò a essere usato in orchestra a partire dal XVII secolo, subendo nel Settecento numerose trasformazioni.
Con il titolo: la conclusione del Festival dei corni dello scorso anno
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