di Gaetano Perricone
Una sera di fine agosto di questa stranissima estate. Una suggestiva chiesa del Settecento a Nicolosi, la “Porta dell’Etna“. Un’ammaliante serata di grande canto. Una bellissima donna e una magnifica artista, con una voce formidabile e una più che autorevole presenza scenica.
Avevo avuto il piacere di conoscerla e di scrivere su questo blog a settembre dello scorso anno di lei, del suo compagno, del loro “innamoramento” per l’Etna (http://ilvulcanico.it/il-bel-canto-la-musica-raffinata-lamore-per-letna-lara-e-michael-le-due-anime-gemelle-tedesche-ammaliate-dalla-muntagna-patrimonio-dellumanita/). Ma non ero ancora riuscito ad ascoltare dal vivo Lara Venghaus, più che talentuosa soprano tedesco che già da qualche anno si esibisce in estate a Nicolosi, dove trascorre una vacanza estiva a cui tiene moltissimo ospite, ci tengo a citarla, di Agata Puglisi, cara amica comune e mia ex compagna di lavoro per tanti anni.
L’applauditissimo concerto di musica lirica promosso dal Comune di Nicolosi nella Chiesa della Madonna del Carmine, location ideale anche dal punto di vista dell’acustica, è stata dunque per me – appassionato di lirica da sempre – una splendida esperienza e una bella emozione. Accompagnata dall’eccellente pianista e compagno di vita Michael Hoyer, Lara ha incantato il pubblico con le sue interpretazioni di Violetta e Musetta, Carmen e Manon, Margherita e Donna Anna, Suor Angelica e Giuditta, “Donne Traviate” – era l’accattivante titolo del concerto – protagoniste di arie famose e meno famose, ma altrettanto affascinanti, di alcune delle più importanti opere di celeberrimi musicisti (Verdi, Puccini, Mozart, Bizet, ecc.) del panorama della lirica.
“Il programma ‘Donne Traviate’ – ha spiegato con molta passione Lara Venghaus, ormai molto brava in italiano sia parlato che scritto – mette insieme alcuni personaggi delle opera liriche più conosciute: Carmen, Violetta o Musetta, per esempio. Per me queste donne sono come carattere molto interessanti, perché non sono solo belle e desiderabili, sono anche persone forti, che vivono le loro proprie vite e non hanno bisogno di un ragazzo o un marito, che prescrive loro che cosa fare. Sono donne moderne, con una certa potenza, ma anche con un sogno del vero amore. E la ricerca di quell’amore termina sempre in una tragedia, la cui intensità dipende, come nella vita reale, dalla profondità di quest’ultima. Io amo le grande emozioni che nascono nel profondo dell’anima e nel cuore. Ma amo anche di sentirmi una donne bellissima e attraente e dopo un appuntamento da Tonina parrucchiere a Nicolosi mi sento sempre di esserlo veramente”.
Brava, brava davvero la splendida Lara. Grazie a lei, insieme a Michael, per averci regalato, con la sua bravura e la sua classe, una serata di grande lirica. L’aspettiamo l’anno prossimo per un appuntamento ormai irrinunciabile.
Ma per capire meglio come si è articolato e come è stato costruito il concerto di Nicolosi, pubblichiamo questa accattivante e profonda presentazione, a cura di Michael Hoyer – anche lui grande artista, eccellente musicologo, oltre che pianista – delle protagoniste della serata, molte delle quali vere e proprie regine nella storia della lirica, inquadrate nel contesto delle opere da cui sono tratte le arie cantate da Lara Venghaus.
Quella, bellissima, che vi facciamo ascoltare qui è tratta da “La Boheme” di Giacomo Puccini: Quando m’èn vo. La protagonista è Musetta.
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Donne Traviate
di Michael Hoyer
Ci sono ragazze che sono sicure di mai giocare né con l’amore, nè con il loro ragazzo. Fiordiligi, per esempio, che giura di resistere implacabilmente agli approcci di ogni uomo che non è il suo fidanzato; e che vediamo alla fine dell’opera nelle braccia del ragazzo della sua sorella.
Carmen, invece, gioca senza scrupoli. Meglio: aderisce ad una teoria secondo cui il gioco è la vera natura dell’amore. E ad un certo tipo di uomini, il rischio di finire come la vittima di questa ragazzaccia giocatrice la rende irresistibile.
Per una donna, essere bella è un saldo fondamento dell’orgoglio e un capitale che permette di proseguire una strada di vita alberata di una serie fitta di piaceri e del lusso. La beltà può portare la donna alla dignità di una regina, almeno quasi; Manon ne da una lezione.
Un’altra opzione di approfittare della bellezza invece di sentirsi regina è di godere l’effetto attraente che fa le teste degli uomini e uscire gli occhi delle loro orbite; offrire poco e osservare come questo poco nutrisce un desiderio voluttuoso di ricevere tutto.
Violetta ha assaggiato di questo elisir e ne ha bevuto dal calice colmo fin al fondo. Ne ha guadagnato stima e piacere: la stima di essere ricevuta nella società aristocratica e il piacere di essere al centro della cupidezza maschile e l’invidia femminile. Ma ad un certo punto ha conosciuto un uomo che pianta nell’anima di lei il dubbio se l’amore non sia qualcosa di più del piacere e della voluttà. Finora è solo un dubbio…
I dubbi la Giuditta non li conosce. È una ragazza semplice che lavora in un nightclub ed è perfettamente d’accordo con se. È sicuro del suo bel corpo e piace a se stessa come donna erotica e seducente.
Forse anche Donna Anna si è piaciuta per alcuni momenti, sentendo la forza della sua femminilità. Ma poi, quando Don Giovanni è fuggito e a lei rientra in mente la sua famiglia, il fidanzato, la gente per bene cui fa parte, è colta dal panico tremendo che la sua vicenda amorosa possa essere scoperta. Ne risulta un padre ucciso in duello e un fidanzato spaventato a chi racconta una storia che nei momenti decisivi diverga un bel pezzo dal vero.
Un risultato più esistenziale si presentò a Margherita, la ragazza ingenua e semplice che s’innamorò in un certo Dottore Fausto. Non si era mai sentita bella e seducente, ma poi, nel momento in cui quest’uomo prestante e formato si era interessato a lei, si sentiva rialzata, diventare una donna stimata. Ma la stima svanisce nel momento, in cui il rapporto extraconiugale di Margherita con Fausto diviene di pubblico dominio,e rimane un piccolo bimbo che infama la giovane madre senza marito. E talvolta, quando la sfortuna sembra insopportabile, la soluzione più opportuna è di aggredirla …
Questa soluzione Angelica non doveva né inventare, né eseguire. C’erano altri che hanno preso il suo bimbo e l’hanno fatto morire perché la madre infelice potesse apparire una suora pia e irreprensibile. Lei avrebbe preferito la vergogna, ma quello che preferisce una povera serva di Dio ai servi più alti non importa…
Che in confronto con la morte un corpo attraente non vale più nulla impara alla fine anche Manon, la regina per beltà. Perseguita per prostituzione e per furto, è condannata ad associarsi a una colonia penale in America. Il suo compagno riesce di accompagnarla, ma appena arrivati, sono di nuovo costretti di fuggire. Finiscono nel deserto, abbandonati da tutti ed emaciati dalla fame e degli strapazzi. Tutto che resta è il ricordo dei pochi momenti di un amore fresco e felice…
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Von Gaetano Perricone
Ein Abend Ende August in diesem ungewöhnlichen Sommer. Eine eindrucksvolle Kirche aus dem 18. Jahrhundert in Nicolosi, der “Pforte des Etna“. Ein berückender Abend der Gesangskunst. Eine wunderschöne Frau und großartige Künstlerin, mit einer außergewöhnlichen Stimme und einer mehr als authentischen Bühnenpräsenz.
Ich hatte das Vergnügen, sie im vergangenen September kennenzulernen und auf diesem Blog von ihr, ihrem Begleiter und ihrer Liebe zum “Etna“ zu schreiben. Aber es war mir zuvor nicht gelungen, Lara Venghaus live zu hören, diese mehr als nur talentierte deutsche Sopranistin, die bereits seit einigen Jahren regelmäßig in Nicolosi auftritt, wo sie ihren Sommeraufenthalt als Gast von Agata Puglisi, die viele Urlauber beherbergt, verbringt, einer engen gemeinsamen Freundin und meiner ehemals langjährigen Arbeitskollegin.
Das bejubelte Konzert mit klassischer Musik, unterstützt von der Comune Nicolosi in der Chiesa della Madonna del Carmine, einem perfekten Veranstaltungsort auch unter akustischem Aspekt, ist also für mich – einem von je her passionierten Liebhaber klassischer Musik – ein glanzvolles Erlebnis reich an tiefen Emotionen gewesen. Begleitet von ihrem exzellenten Pianisten und Lebensgefährten Michael Hoyer hat Lara ihr Publikum mit ihren Interpretationen von Violetta und Musetta, Carmen und Manon, Margarethe und Donna Anna, Suor Angelica und Giuditta verzaubert. „Gefallene Mädchen“ – das war der einnehmende Titel des Konzertes – Protagonistinnen berühmter und weniger berühmter, jedoch immer berückender Arien aus einigen der wichtigsten Opern der berühmtesten Komponisten (Verdi, Puccini, Mozart, Bizet, etc.) des klassischen Spektrums.
“Das Programm unter dem Titel ‚Gefallene Mädchen’ – erklärt Lara Venghaus, die darüber hinaus das Italienische sowohl sprechend als auch schreibend beherrscht, mit großer Anteilnahme – bringt einige der bekanntesten Frauenfiguren der Oper zusammen: Carmen, Violetta oder Musetta zum Beispiel. Für mich sind diese Frauen interessante Charaktere, sie sind nicht nur schön und begehrenswert, sondern auch stark, sie leben ihr eigenes Leben, unabhängig von Männern, die ihnen Vorschriften machen. Es sind moderne Frauen, selbständig und unabhängig, die aber dennoch von der wahren Liebe träumen. Doch die Suche nach dieser endet, wie im wahren Leben auch, meist in einer Tragödie – je intensiver die Liebe, desto größer das Leid.
Ich liebe es, diesen großen Emotionen, die aus den Tiefen von Herz und Seele aufsteigen, Ausdruck zu verleihen. Und ich liebe es, mich wie eine wunderschöne und attraktive Frau zu fühlen, was mir nach einem Besuch bei der Friseurin Tonina hier in Nicolosi stets mit Leichtigkeit gelingt!”.
Applaus für diese Glanzleistung, Lara! Dank an Dich, zusammen mit Michael, dafür, dass ihr uns mit Eurer Bravur und Eurer Klasse einen außerordentlichen Opernabend beschertet. Wir erwarten Euch im nächsten Jahr zu einem weiteren unverzichtbaren Konzertabend.
Um besser zu verstehen wie das Konzert in Nicolosi gegliedert und aufgebaut war, veröffentlichen wir diese einnehmende und tiefgründige Präsentation von Michael Hoyer – auch er ein großer Künstler und exzellenter Musikwissenschaftler neben seinen pianistischen Fähigkeiten – über die Protagonistinnen des Abends, viele von ihnen wirkliche Königinnen in der Geschichte der Oper, eingerahmt in den Kontext der Opern aus denen die von Lara Venghaus gesungenen Arien stammen.
Diese wunderschöne, die wir Euch zum Anhören zur Verfügung stellen, ist aus La Boheme von Giacomo Puccini: Quando m’en vo. Die Protagonistin ist Musetta.
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Gefallene Mädchen
Von Michael Hoyer
Manche Mädchen sind sich völlig sicher, dass sie niemals mit der Liebe spaßen oder ihren Freund betrügen könnten. Fiordiligi zum Beispiel, die schwört, unerschütterlich allen Annäherungsversuchen zu widerstehen und einzig für ihren Verlobten da zu sein – und die wir am Ende der Oper dennoch in den Armen des Freunds ihrer Schwester liegen sehen…
Carmen hingegen spielt ohne Skrupel mit der Liebe – oder genauer: sie vertritt eine Theorie, der zufolge das Spiel die wahre Natur der Liebe ist. Und für einen bestimmten Typ von Männern macht die Gefahr, genauso zu enden wie das Opfer dieser Spielerin, das Mädchen unwiderstehlich.
Schön zu sein, ist für eine Frau ein solides Fundament ihrer Selbstgewissheit – und ein Kapital, das es ihr gestattet, einen Lebensweg zu beschreiten, der dicht mit Vergnügungen und luxuriösen Geschenken gesäumt ist. Schönheit kann eine Frau zur Würde einer Königin erheben – beinahe wenigstens. Manon kann darüber eine Lektion erteilen:
Eine andere Möglichkeit, von der eigenen Schönheit zu profitieren, besteht darin, die Anziehungskraft zu genießen, welche den Männern den Kopf verdreht und ihre Augen aus den Höhlen treten lässt; wenig preiszugeben und zu beobachten, wie dieses Wenige das Verlangen weckt, alles zu bekommen.
Violetta hat von diesem Elixier gekostet und den Becher bis zum Grund geleert. Sie hat daraus Wertschätzung und Genuss erworben: die Wertschätzung, die ihr Zugang zur Adelsgesellschaft verschaffte, und den Genuss, von Männern begehrt und von Frauen beneidet zu werden. Aber eines Tages lernte sie einen Mann kennen, der in ihr eine Ahnung davon weckte, dass Liebe mehr sein könnte als Lust und Begierde. Noch ist es nur eine ungewisse Ahnung…
Solche Zweifel kennt Giuditta nicht. Sie ist ein einfaches Mädchen, die in einem Nachtclub arbeitet und vollkommen einverstanden mit sich ist. Sie ist stolz auf ihren schönen Körper und gefällt sich als erotische und verführerische Frau.
Vielleicht hat sich auch Donna Anna einige Augenblicke lang darin gefallen, die Macht ihrer Weiblichkeit zu spüren. Aber dann hatte Don Giovanni das Weite gesucht, und ihr war wieder ihre Familie, ihr Bräutigam, die wohlanständige Gesellschaft in den Sinn gekommen, deren Teil sie war. Eine furchtbare Panik erfasste sie, ihr Liebesabenteuer könnte entdeckt werden. Am Ende ist da ein im Duell getöteter Vater und ein entgeisterter Bräutigam, dem sie eine in den entscheidenden Punkten von der Wahrheit ein wenig abweichende Geschichte auftischt.
Vor einem einschneidenderen Resultat steht Margarete, das einfache und naive Mädchen, das sich in einen gewissen Doktor Faustus verliebte. Sie hatte sich nie schön und verführerisch gefühlt, aber nun, da dieser gutaussehende und gebildete Mann sich für sie interessierte, fühlte sie sich erhoben und eine begehrte Frau. Aber die Erhebung schlägt um in Schmach, als Gretchens uneheliches Verhältnis zu Faust ruchbar wird, und zurück bleibt ein kleines Kind, das die Ehre der ehelosen Mutter vollends ruiniert. Und manchmal, wenn das Unglück unerträglich zu werden scheint, ist das naheliegendste Mittel dagegen, es zu vergrößern…
Angelica musste dieses Mittel weder erfinden noch anwenden. Da gab es schon andere, die ihr das Kind wegnahmen und sterben ließen, damit seine unglückliche Mutter als eine fromme und untadelige Nonne erscheinen konnte. Sie hätte die Schande diesem Unglück vorgezogen; aber was eine Dienerin Gottes will, ist für seine höheren Würdenträger ohne Bedeutung.
Dass im Angesicht des Todes ein attraktiver Körper keinen Wert mehr hat, lernt am Ende auch Manon, die Königin aus Schönheit. Wegen Prostitution und Diebstahls der Strafverfolgung unterworfen, wird sie zu einem Aufenthalt in einer Strafkolonie in Amerika verurteilt. Ihrem Lebensgefährten gelingt es zwar, sie dahin zu begleiten, doch kurz nach ihrer Ankunft sind sie erneut gezwungen zu fliehen. Schließlich enden sie in der Wüste, von allen verlassen, und vom Hunger und den Strapazen ausgezehrt. Alles, was ihnen bleibt, ist die Erinnerung an die wenigen Augenblicke einer lebendigen und glücklichen Liebe.
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