di Santo Scalia

«Valerio Agnesi, professore emerito di Geografia Fisica e Geomorfologia dell’Università di Palermo, propone in questo volume miti e leggende legati al mundus subterraneus della Sicilia. Si tratta di meraviglie e prodigi presenti, con molteplici varianti, fin dai classici della letteratura greca e latina o giù di lì, ma che Agnesi descrive e decifra alla luce della moderna cultura geologica affermatasi, dall’Ottocento in poi, grazie all’opera di Charles Lyell, padre riconosciuto di questa giovane disciplina scientifica, e dei suoi numerosi epigoni».

Particolare da Mundus Subterraneus di Kircher, 1668 (BNF)

Cos’altro aggiungere a questa chiara e concisa presentazione di Franco Foresta Martin? Probabilmente nulla! Nelle sue prime righe c’è infatti il riferimento velato (ma non troppo) all’opera di Athanasius Kircher, l’autore della magnifica opera Mundus Subterraneus, pubblicata ad Amsterdam in tre diverse edizioni: la prima nel 1665, la seconda tre anni dopo, nel 1668; la terza, ed ultima, nel 1678. Ed è proprio dall’edizione del 1668 che viene tratta, e arricchita dal colore, l’immagine della copertina.

Particolare da Principles of Geology di Lyell, 10ma edizione – 1868 (Google books)

Nella presentazione segue immediatamente la citazione del “padre riconosciuto” della geologia, Charles Lyell, autore dei Principles of Geology, pubblicati in 3 volumi tra il 1830 ed il 1833.  Due grandissimi nomi, due mostri sacri delle discipline geologiche.

Dicevo che non avrei potuto aggiungere altro alla presentazione di Franco Foresta Martin, ed infatti è lo stesso che scrive ancora: «Sono storie dilettevoli, tutte tenute insieme da non poche qualità comuni: il recupero della tradizione storica e letteraria siciliana, la lettura in chiave scientifica e divulgativa anche delle più fantasiose suggestioni, la rigorosa citazione delle fonti antiche e moderne e, non ultime, la tensione narrativa e l’eleganza della prosa».

Il libro Miti e leggende della geologia siciliana, 230 pagine edite da Villaggio Letterario nella Collana Studi 4 elements  (23 euro), dà il posto d’onore – il primo capitolo – all’Etna: “A Muntagna” ne è il titolo. E del principale vulcano attivo d’Europa vengono ripercorsi storia, leggende, fatti e misfatti”.

L’Autore parla poi di giganti e di elefanti, di Maccalube, di Thea (la prima donna di Sicilia, i cui resti sono stati scoperti nella Grotta di San Teodoro e che oggi sono esposti in una apposita sala del Museo di Geologia “G. G. Gemmellaro” di Palermo); e tratta anche della leggenda di Santa Crescenzia, del coccodrillo del Papireto (uno dei due fiumi che attraversano il centro storico palermitano), del Monte Pellegrino e dell’isola che non c’è più, Ferdinandea.

Volutamente non aggiungo altri dettagli, non vorrei rovinare la sorpresa di chi leggerà questo volume. Devo però precisare che ogni capitolo è corredato da una attenta e accurata bibliografia.

Franco Foresta Martin

Per quei pochi che non conoscessero Franco Foresta Martin, ricordo che si tratta di un giornalista scientifico e geologo, che ha lavorato al giornale L’Ora di Palermo, poi per oltre 30 anni al Corriere della Sera ed è autore svariati di testi di divulgazione scientifica (come si legge in una delle pagine del sito web dell’Università Bocconi).

Valerio Agnesi

Dell’Autore, Valerio Agnesi, palermitano, lo stesso Foresta ha anticipato alcune note: aggiungo soltanto che svolge attività di ricerca in diversi ambiti della geomorfologia, con particolare riguardo della dinamica dei versanti, al carsismo, allo studio e alla gestione delle aree protette e alle problematiche di geomorfologia urbana.

 

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di Gaetano Perricone

La copertina del libro

All’ottima recensione di Santo Scalia, mi piace molto aggiungere quanto ho scritto su Facebook dopo avere letto questo magnifico libro

Ed a noi, in questo momento che le armi hanno ripreso a tuonare nell’Europa Orientale per il possesso di alcune terre, la storia di quest’isola contesa, che decise di sparire per mettere fine a dispute territoriali, ci sembra una metafora della saggezza della natura rispetto alla stoltezza degli uomini”.
Mi piace molto citare il passo finale, riferito alla mitica Isola Ferdinandea, di grande eleganza e drammatica attualità (manca il riferimento alla guerra in Medio Oriente, che non era ancora scoppiata quando il libro vide la luce) di questo straordinario volume di Valerio Agnesi – professore emerito di Geografica Fisica e Geomorfologia all’Università di Palermo, accademico di grande spessore ed esperienza, a lungo direttore del Museo Gemmellaro – che definisco letteralmente così perché va ben al di dell’ordinario di questo tipo di pubblicazioni.
Mettendo insieme, con estrema e dettagliata puntualità, le conoscenze geologiche aggiornate sui luoghi e gli affascinatissimi miti, leggende, storie, tanti conosciuti e altrettanti no ad essi legati, Valerio Agnesi ci accompagna in un appassionante e interessantissimo Grand Tour nella nostra Terra siciliana meravigliosa e maledetta: dall’Etna, a muntagna Patrimonio dell’umanità al Monte Pellegrino che domina Palermo, la Montagna sacra di Rosalia Sinibaldi; dalla Terra rivoltata, le Maccalube di Aragona alla Sodoma di Sicilia San Vito Lo Capo, alla fantastica  Ferdinandea, L’isola che non c’è più. E ci racconta di  ciclopi, giganti ed elefanti, di Thea prima donna di Sicilia, dei coccodrilli del Papireto a Palermo e di tanto, tanto altro. Con una narrazione fluente ed avvincente, che talvolta ci fa restare a bocca aperta e ci fa tornare bambini e un uso impeccabile di citazioni e note, come solo un grande docente e uomo di scienza ma anche di grande cultura qual è Valerio Agnesi è in grado di fare.
Senza nulla più spoilerare, aggiungo che Miti e leggende della geologia in Sicilia, sottotitolo accattivante Delle cose memorabili nelle viscere della terra, compendio originale e unico di scienza, mito letteratura, storia, cultura come si dice oggi “interdisciplinare”, è un bellissimo libro scritto benissimo per gli addetti ai lavori, i tanti geologi di una terra ricca di luoghi e risorse eccezionali, ma anche per il lettore comune, curioso di conoscenza e affascinato da storie antiche e meravigliose. La presentazione di Franco Foresta Martin, grandissima firma del giornalismo di divulgazione scientifica, è un arricchimento quanto mai prezioso.
Sono davvero onorato che l’autore Valerio Agnesi, amico di vecchia data, mi abbia coinvolto non soltanto per farmi conoscere la nuova pubblicazione, ma anche in vista di una possibile presentazione etnea.
Con il titolo: particolare della copertina del libro, dall’edizione del 1668 di Mundus Subterraneus

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