di Gaetano Perricone

La signora Rosa, "fillettara" di Bronte, nel suo laboratorio
La signora Rosa, “fillettara” di Bronte, nel suo laboratorio

Non solo pistacchio a Bronte, forse la capitale mondiale dell'”oro verde”, sempre più ricercato e costoso, ma anche dolci tradizionali originali e gustosissimi.

Merita davvero un breve reportage, non soltanto fotografico con i miei scatti “voraci”, la visita sicuramente affascinante, all’insegna della tradizione e della nostalgia delle sane cose di una volta, che ha fatto qualche giorno fa nella “filletteriaNovè di Bronte, il piccolo laboratorio in via San Pietro, nel cuore del centro storico, dove la fantastica signora Rosa, – personaggio d’altri tempi che emana grande dolcezza e pazienza, ma soprattutto tranquillità da circa quarant’anni prepara, con metodo e cottura tradizionale in padella di rame, i meravigliosi filletti (al plurale maschile, filletta è il singolare femminile, secondo tradizione), pan di Spagna tipico brontese di perfetta forma circolare, morbidissimi e profumatissimi, soprattutto di una squisitezza.

Rosa FILLETTIERA

Scrive bene, in modo molto appropriato, su feisbuc Ettore Eni Lupo, che di filletti se ne intende per importante tradizione familiare brontese: “Dolce vulcanico più di ogni altro, visto che per cuocere non vuole la fiamma ma braci calde di carbone! Vassoietto di cartone, imbustate una per una ancora calde, il tutto avvolto in carta rosa antico con nastro dorato da 6 mm. Ricordi indelebili di nostrane Madeleines”.

La signora Rosa, che con grande gentilezza e disponibilità ci ha mostrato “dal vivo” il procedimento di preparazione e cottura della filletta, con la sua flemma sembra davvero una superstite di un (bel) mondo antico che sta scomparendo. “Le faccio da tanti anni, da sempre e credo di essere rimasta una delle poche, se non l’unica a Bronte – rivendica quasi con orgoglio – Ci vuole tanto impegno e tantissima pazienza in ogni passaggio: nella fase di preparazione, nel tenere sempre calde le braci sotto e sopra, nei tempi di cottura di ogni singola filletta”. E quando le diciamo che non è solo tradizione, ma è un’arte, lei sorride dolcemente e annuisce con modestia.

Ma ecco la scheda e la ricetta di questo delizioso dolce, da uno tra i più noti siti web locali.

PREPARO FILLETTA

FONTE: http://www.bronteinsieme.it/7tr/dol_tip.htm. I dolci brontesi

La filletta, tipicamente bron­te­se, è un dolce antichis­simo, dalla carat­teristica forma perfettamente rotonda. Tramandato di generazione in gene­razione, è l’esaltazione della fan­tasia, dell’amore e soprattutto della pazienza. E’ composta di semplici ingre­dienti: farina, zucchero ed uova (ed an­che pistacchi, ma soltan­to se si vuole arricchire ed impreziosire il dolce). Rigidamente segrete le proporzioni.

A giudicare dalla preparazione fa venire in mente il modo con cui gli ebrei (forse provenienti dalla Spagna) preparavano il pane alternativo all’azzimo. Ed a Bronte un tempo viveva nella zona tra via Grisley e via Imbriani una nutrita colonia ebraica.

CARBONE FILLETTE

La filletta è fatta con una tecnica, perfezionata nel corso di molti anni e tramandata di generazione in generazione, che produce un dolce gustoso, sofficissimo e perfetto nella sua forma esattamente circolare. La cottura richiede molta perizia e nessuna distrazione in quanto ogni filletta viene cotta singolarmente in una piccola padella di rame unta di burro, posta ad una distanza di circa 10 cm. su un braciere colmo di cenere calda e coperta da un coperchio su cui è posta altra brace ardente. Questa tecnica perfezionata nel corso di lunghissimi anni, probabilmente da donne votate ai pazienti lavori femminili ed alla preghiera, permette la preparazione di un dolce soffice, gustoso, dal colore caldo e perfetto

La filletta (al plu­rale strana­mente diven­ta maschile: i filletti) è venduta dai privati e nei bar di Bronte, avvolta in un particolare foglio di pla­stica trasparente per con­servare a lungo l’aro­ma e la tipica sofficità.

E per finire in bellezza, ecco i  filletti nel pacco di sempre, “rosa antico con nastro dorato”, poi uno per uno accuratamente conservati nella busta di plastica, pronti per essere gustati. Riti antichi, sempre uguali per sapori stupendamente attuali.

Se non conoscete questa prelibatezza, fatevi una passeggiata a Bronte e una visita in filletteria. Non ve ne pentirete !

Ps: non mi sto improvvisamente dedicando agli antichi sapori etnei, anche se varrebbe la pena. E’ che proprio la filletta mi piace assai …

PACCO FILLETTEFILLETTA 2FILLETTA 3

Gaetano Perricone

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