ECCOMI QUA

di Gaetano Perricone

È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?”

Mi è ritornata prepotentemente in mente questa celeberrima e spesso abusata frase, tratta da L’idiota del grande scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij, guardando ieri sera su feisbuc il bel post di Giuseppe Receputo, appassionato animatore dell’associazione Salviamo i boschi,  che racconta con tante simboliche foto la gioia dei tanti entusiasti ragazzi, anche disabili, che in un clima di festa e di amore per la natura. Loro, i veri protagonisti, hanno piantato un centinaio di alberelli, con la benedizione  di padre Giovanni Scicolone,  nell’ambito della lodevole manifestazione organizzata dall’associazione insieme al CAI Acireale, al Parco dell’Etna e al WWF Sicilia nord orientale Giarre. C’erano circa 150 alunni di vari licei e istituti comprensivi, impegnati nel progetto di Alternanza Scuola Lavoro e di alcuni ragazzi con disabilità e i loro accompagnatori dell’Istituto Oasi della Salute, che si è articolata tra i due Monasteri benedettini di Nicolosi, la sede del Parco e quello attuale. 

“Una bellissima giornata è fatta di tante piccole e grandi cose, ieri per me lo è stata. Una giornata trascorsa a contatto con la natura, compiendo buone azioni per la natura”, ha commentato sul suo profilo Marisa Mazzaglia – Per me un modo bellissimo per congedarmi dal Parco dell’Etna”.

Ho poco da aggiungere, se non che mi fa molto piacere che su questo blog resti una significativa traccia, con una ampia e emblematica fotogallery tratta dal post dell’associazione Salviamo i boschi, di una iniziativa (della quale Il Vulcanico si occupa ancora molto volentieri, dopo averla presentata)  nella quale l’amore per la natura e l’energia positiva e la gioia di vivere delle nuove generazioni – due di quelle cose che possono ancora farci sperare che il mondo possa essere salvato dalla spaventosa stagione di oscurantismo che sta vivendo –  di “tutti” i ragazzi, hanno trovato insieme la loro espressione migliore nella messa a dimora di tanti, deliziosi nuovi alberelli.

 

Gaetano Perricone

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